Cloud, come muovere i primi passi

 In Cloud, Posizione 2

Il Cloud computing è il primo passo per una innovazione nell’IT aziendale, ma anche personale. Il termine “cloud” è storicamente rappresentato nei diagrammi di rete come una nuvoletta, rappresentando qualsiasi servizio o software collocato al di fuori dell’azienda.

Le caratteristiche essenziali del cloud computing sono:

  • Self service On Demand

Fornisce risorse su richiesta, cioè quando ce n’è effettivo bisogno. Ciò è reso possibile dal self-service e dall’automazione. Il self-service significa che l’utilizzatore esegue tutte le azioni necessarie per acquisire il servizio da solo, invece di passare attraverso un reparto IT, ad esempio. La richiesta viene quindi elaborata automaticamente dall’infrastruttura cloud, senza l’intervento umano da parte del fornitore.

  • Scalabilità elastica e rapida

Le capacità informatiche possono essere rapidamente e elasticamente fornite, a volte anche automaticamente, per scalare rapidamente (incremento CPU, Ram, spazio disco, larghezza di banda). Lato cliente le capacità sembrano essere illimitate e possono essere acquistate in qualsiasi quantità ed in qualsiasi momento.

  • Prezzo variabile e trasparente

L’utilizzo delle capacità di calcolo sarà costantemente monitorato (normalmente in: capacità di calcolo, memoria Ram, storage, capacità di banda) e controllato. Ciò permetterà l’ottimizzazione delle risorse e fornirà trasparenza sia per il consumatore che per il fornitore.

I principali modelli di servizio sono così classificabili:

  • Software as a Service (SaaS)

La capacità di calcolo fornita è un’applicazione che viene eseguita sull’infrastruttura del provider. Il consumatore controlla solo le impostazioni dell’applicazione specifiche dell’utente. Esempi di questo tipo sono le suite per ufficio Google GSuite e Microsoft Office Online.

  • Platform as a Service (PaaS)

La capacità di calcolo fornita è una piattaforma di linguaggi di programmazione e strumenti che consentono di creare e distribuire applicazioni sull’infrastruttura del provider. Il consumatore controlla le applicazioni distribuite e le loro configurazioni, ma non il sistema operativo.

  • Infrastructure as a Service (IaaS)

Le capacità di calcolo fornite sono elaborazione, archiviazione, reti e altre risorse informatiche fondamentali, su cui è possibile implementare ed eseguire il proprio software. L’utilizzatore (cliente) controlla le risorse e il software, come i sistemi operativi e le applicazioni.

Modelli di distribuzione, hosting e gestione

Esistono diversi modi in cui un cliente di cloud può utilizzare le capacità di calcolo di un fornitore cloud.

Distribuzione:

  • Cloud pubblico.

L’infrastruttura è disponibile al pubblico e risiede nel data center del fornitore.

  • Cloud privato.

I servizi cloud sono forniti da una singola organizzazione. Può risiedere nella sede dell’azienda o in un data center esterno.

Hosting:

  • In sede

L’infrastruttura cloud è fisicamente situata all’interno delle proprie strutture.

  • Fuori sede

L’infrastruttura cloud è fisicamente situata presso il provider.

Gestione:

  • Interna

L’infrastruttura cloud è gestita dal cliente. Questo è solitamente associato a un cloud privato in sede. In questo scenario, il fornitore e il consumatore sono la stessa organizzazione, ma potrebbero essere reparti diversi (come IT e business).

  • Esterna

L’infrastruttura cloud è gestita dal provider. Questo è tipico dei cloud pubblici, ma è anche possibile per i cloud privati in sede.

La distribuzione, l’hosting e la gestione sono dimensioni diverse, ma non sono completamente indipendenti. Ad esempio, non ha senso parlare di un cloud pubblico in sede. Tuttavia, permangono abbastanza combinazioni, specialmente con l’inclusione di implementazioni ibride, per rendere il panorama del cloud molto vario e flessibile.

Accordi sul livello di servizio (SLA)

Uno dei vantaggi del cloud computing è che non ci sono più oneri di assicurarsi che la capacità sia adeguata per soddisfare la domanda. Per assicurarsi questo vengono sempre sottoscritti degli SLA (Service Level Agreements) che garantiscano una capacità sufficiente di spazio ed elaborazione da parte del provider. Uno SLA dovrebbe contenere:

  • L’elenco dei servizi forniti dal provider e una definizione completa di ciascun servizio
  • Metriche per determinare se il fornitore sta erogando il servizio come promesso e un meccanismo di controllo per monitorare il servizio. Le metriche misurano i cosiddetti attributi Quality of Service (QoS), come il tempo di risposta. Gli Obiettivi a livello di servizio (SLO) definiscono valori accettabili per gli attributi QoS
  • Responsabilità del fornitore e del consumatore e rimedi disponibili ad entrambi se i termini dello SLA non sono soddisfatti
  • Una descrizione di come lo SLA cambierà nel tempo

Di seguito, i link dei principali fornitori di servizi cloud:

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