PMI e trasformazione digitale

 In PMI & IT, Posizione 2

Sembra che la propensione al digitale delle piccole imprese italiane stia cambiando.

Dall’aggiornamento di marzo 2019 dell’Assintel Report (XL), una delle più autorevoli analisi dell’andamento del mercato ICT nel contesto nazionale, emerge che non è la scarsa propensione del Top Management o la difficoltà a capire i trend evolutivi dei mercati di riferimento ad ostacolare il processo di sviluppo digitale delle MPI (Micro e Piccole imprese).

Molti imprenditori e manager, hanno capito che nella digitalizzazione, anche solo dei processi di lavoro, c’è la chiave di volta per rimanere e prosperare sul mercato. Hanno letto dei casi di successo balzati alle cronache, hanno visto alcuni loro concorrenti guadagnare posizioni sul mercato ed altri affondare inesorabilmente, hanno partecipato ad incontri con esperti per approfondire strumenti ed opportunità.

L’ostacolo principale ad avviare progetti di evoluzione digitale delle piccole aziende è ora la mancanza di competenze: spesso il personale è dotato di know how tecnico di alto livello per il core business, ma in azienda non c’è nessuno che sia in grado di gestire la quotidianità dei servizi informatici né, tantomeno, l’aggiornamento delle infrastrutture o l’inserimento di nuovi strumenti digitali nei processi produttivi. Per non parlare delle competenze necessarie per integrare l’approccio agli investimenti IT, tipicamente funzionale al supporto del core business dell’azienda, con la responsabilizzazione richiesta dall’evoluzione normativa sulla tutela dei dati personali e del patrimonio informativo (leggasi GDPR).

Alla fine però si tratta di buone notizie: le competenze si possono sempre acquistare, sia sotto forma di persone dotate delle skills mancanti, sia sotto forma di servizio, non soltanto per il supporto all’innovazione ed alla gestione della componente IT dell’azienda, ma anche per l’assegnazione di ruoli chiave quali il Responsabile della Sicurezza informatica o l’Amministratore di sistema.

Certo, per acquistare c’è sempre bisogno di risorse economiche e finanziarie e le ristrettezze dei budget da destinare agli investimenti IT restano un ostacolo importante per la trasformazione digitale delle PMI, anche se all’interno del segmento ci sono situazioni diametralmente opposte. Mentre per le medie imprese, più grandi e strutturate, appare assai più rilevante il limite delle risorse economiche, per le micro e piccole invece la mancanza di competenze interne resta l’ostacolo maggiore.

Permane, per un discreto numero di imprese ed indipendentemente dalle loro dimensioni, una mancanza di interesse aziendale verso la digitalizzazione: si tratta probabilmente di aziende che operano in settori produttivi a minor informatizzazione dove, per ragioni storiche o culturali, risulta più difficile cogliere le opportunità di sviluppo correlate con gli investimenti digitali.

Analizzando infine le aree tecnologiche dove si concentrano gli interessi di investimento e sviluppo delle PMI si nota che, più grandi sono le dimensioni dell’azienda, maggiore è l’attenzione posta alla sicurezza informatica, sia per gli aspetti legati alla compliance normativa, sia per la ricchezza del patrimonio informativo da difendere. Anche le piccole e le micro aziende stanno però diventando sempre più sensibili ai temi dell’IT Security che restano secondi soltanto agli investimenti, forse un po’ troppo ritardati in questo sotto segmento, nei software applicativi a supporto del core business.

Resta infine molto alta l’attenzione dedicata da tutte le tipologie di MPMI alle funzionalità consentite dai dispositivi mobili, sia per le crescenti necessità di lavorare in mobilità, sia per il sempre alto fascino che gli smartphone e le App di social networking riscuotono non solo nei contesti professionali, ma soprattutto in quelli privati.

Per approfondimenti: Assintel Report XL 2019

( G. Mariani – Computercare.it )

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